Sentite anche voi il ticchettio?
Gira che ti rigira, l’argomento Covid-19, quanto ne è conseguito e quanto potremmo rischiare nel prossimo autunno, è sempre presente nei pensieri e nei discorsi.
Anche tra amiche, si parte dai buoni propositi, da ciò che si vorrebbe fare perché ci si è rese conto che il domani è dietro l’angolo, per passare alla famiglia e ai figli, ai social – tasto dolente – al lavoro e poi ad argomenti via via più leggeri. Allora ci sono i viaggi, o almeno dove si desidererebbe andare, i ricordi, le mostre, i film e le belle letture, tutto accompagnato da sorrisi e risate.
Poi, si ritorna da dove si è partite, da ciò che ha messo in discussione il nostro modo di vivere e anche di procrastinare. Anche prima tutto era criticabile, ma era comunque la nostra vita e nostro il potere di discuterne i termini, le condizioni e le giustificazioni.
Ora abbiamo ripreso i nostri impegni, chiedendoci poi se questa normalità vada ripristinata, cambiata, cercata, ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di un nuovo equilibrio, perché il virus si è insinuato in ogni caso nella nostra mente, nel nostro quotidiano.
No, non è una valutazione pessimistica della situazione, io sono del team: finché c’è vita c’è speranza
Il punto semmai è andare oltre agli entusiasmi e alle depressioni, al dissenso, la vita è andare sempre avanti, nessuna inversione ad U.
Quante volte ci siamo tutti ritrovati fermi di fronte alle domande: chi sono, da dove vengo e soprattutto dove vado? A queste si aggiunge: quanto tempo mi devo dare? Perché il dubbio e la paura immobilizzano, se per molti di noi una buona parte della propria vita è andata, rimanere fermi ad aspettare che qualcosa ci smuova, che cambi, ci farà perdere altro tempo.
Facile a dirsi e non a farsi
Io sono la prima a sentirmi ancora in posizione statica. Nei mesi scorsi ho sistemato, lavato, stirato, cucinato, panificato, videochiamato e anche se sto continuando in parte questa routine, fatico a riappropriami di altro e nuovo tempo, del mio tempo, solo mio, tutto mio.
Questo post quarantena non ci ha fatto ritrovare migliori, ci ha mostrato nuove insicurezze e inaspettate meschinità, ha aperto la porta anche all’ombra che teniamo nascosta e…che non vuole ritornare al suo posto! Ci siamo resi conto che possiamo pianificare…ma relativamente, qualcosa ci frega sempre, è fisiologico.
Tocca accettare le delusioni e cogliere (o cercare) al volo le occasioni…
Tic toc tic toc tic toc…
Probabilmente ha mostrato la nostra vera essenza
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A quanto pare…
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Già 😒
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Un punto di vista davvero interessante. 🙂
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Dal 1 settembre probabilmente terminerò lo Smart Working e riprenderò il solito tran tran. Ti dovessi dire, la trovo una prospettiva inquietante. Non so proprio se ce la farò a far finta di niente e ricominciare come se questi sei mesi non ci fossero stati (non che abbia alternative!)
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Far finta di niente penso sia impossibile e neanche giusto. C’è chi nega o minimizza per andare avanti, ma in questa situazione reputo sia anche rischioso.
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Covid era nei nostri pensieri ma tuttora c’è ancora. Fingere che tutto sia tornato normale è pura sciocchezza ma nemmeno che la quarantena continui. Dobbiamo ritrovare l’equilibrio della nostra vita.
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Il punto è proprio quello, che forse bisogna cercare un nuovo equilibrio, diverso
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però questo spaventa la gente
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Qualsiasi cambiamento crea dubbi e timori. A me preoccupa di più chi non ci prova neanche
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