Estate!
Porta con sé la voglia di andare, il verbo che indica il movimento di persone e di cose.
Ci si allontana dal buio e dal freddo, dagli impegni, dal lavoro e dalle preoccupazioni, per spostare noi stessi e i nostri pensieri verso un luogo che ci regali, anche solo per un breve periodo, giorni diversi, rilassanti o…eccitanti.
Luglio è un mese di partenze ma, dato il periodo, questo nostro andare potrebbe essere più limitato, forse soltanto fuori l’uscio della nostra casa. Tuttavia possiamo farlo con i libri e i loro autori, con chi ha viaggiato al nostro posto, con chi ci accompagna verso luoghi che chissà se mai vedremo, dentro pensieri, epoche e storie che non sono nostre ma nelle quali potremmo riconoscerci.
Andremo lontano anche se fermi nello spazio del nostro ombrellone o lungo un sentiero di montagna a pochi chilometri dalla nostra città, o semplicemente nel bar sotto casa dove ci concederemo il nostro caffè, guardandoci attorno, sentendo il chiacchiericcio dei vicini, spostando lo sguardo verso il cielo azzurro magari lamentandoci delle stagioni che non sono più come una volta…sara così?
Andare vicino o andare lontano, non importa, con un libro sempre nella borsa o nello zaino oppure sotto al braccio, magari piccolino, così non pesa.
Sto leggendo la trilogia “The Century” e sì che penso che Ken Follet avrebbe potuto dare una sforbiciata a certi capitoli…ma riflettendo, chi sono io per dirlo dato che lui ha venduto più di 150 milioni di libri e dai suoi romanzi hanno tratto film e serie televisive.
Eheheh! Ora sono arrivata a: “I giorni dell’eternità”, sto andando con lui in giro per la storia del Novecento – e per la casa dato il peso e il volume del tomo – anche se ancora non so se andrò in vacanza.
Da qualche parte si dovrà pur cominciare!
Se ti può far piacere, anch’io penso che mr Follet alcune cose avrebbe potuto tagliarle 😉
Comunque The century mi manca, perciò prendo nota! 🙂
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Eheheh! Predisponiti a tre volumi
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puoi dirlo forte che Follet potrebbe tagliare. Il pensiero di un lettore va sempre considerato. Gli americani amano i mattoni e così scrivono, scrivono.
Non ho letto nulla di Follet ma dubito che lo farò in futuro
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Non è da scartare invece, intrattiene piacevolmente
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