I momenti speciali della vita.
Sto guardando un programma di viaggi in televisione. L’argomento di oggi è l’Egitto e questo è un luogo che risveglia in me ricordi indimenticabili.
La crociera sul Nilo è stato il mio “viaggio di Nozze”. Trent’anni fa non era così usuale poter fare un viaggio di quel genere per cui ci sentivamo molto fortunati ad organizzarlo e per entrambi rappresentava la prima grande esperienza fuori Italia e la prima volta in aereo.
Inutile dire che fu indimenticabile: se gli Stati Uniti mi hanno sbalordita per la grandiosità della natura, l’Egitto lascia senza parole per l’enormità del genio umano in un epoca in cui gli strumenti erano molto diversi da quelli attuali.
Le Piramidi di Giza, la Valle dei Re, la Valle delle Regine, Abu Simbel… chi di voi c’è stato sa di cosa parlo ed è un vero peccato che la stupidità umana metta in pericolo vite e monumenti impedendo di fatto di godere a pieno di queste bellezze strepitose.
C’è un momento però che ricordo ancora con un’emozione struggente e che racchiude in sé l’essenza di quel viaggio.
Eravamo arrivati a Luxor con l’aereo, espletate le formalità per l’imbarco, avevamo preso possesso della nostra cabina. Si era fatto pomeriggio tardi, ma non era ancora ora di cena.
Nei lontani anni ’80, l’Egitto era un paese accogliente e noi occidentali potevamo tranquillamente muoverci da soli, senza scorte e senza timori.
Decidemmo di raggiungere il tempio di Luxor ed iniziammo a passeggiare tra le rovine nella sabbia dorata mentre il sole stava tramontando.
Fu un attimo: tutto divenne rosso, un incendio di luce calda si fece strada tra le colonne, un silenzio quasi reverenziale scese tra i pochi turisti che come noi si erano attardati ed in lontananza la voce amplificata del Muezzin, che dal minareto richiamava i fedeli alla preghiera, rendeva il tutto mistico. Sembrò che il passato e il presente si fondessero in un unico tempo e l’energia di quelle pietre raccontava di una grande civiltà. Non lo dimenticherò mai, ancora adesso, se chiudo gli occhi, lo rivivo nitidamente.
Molti degli egiziani di oggi ne sono consapevoli e lo dimostravano con il grande rispetto che tributavano ai loro celebri avi. Ricordo che la guida ci raccontò di come tutta la popolazione si fosse riunita lungo le rive del Nilo, il giorno in cui alcune mummie di faraone furono spostate dal sud del paese verso il Cairo con un battello, e lo fecero nel silenzio che si osserva durante un funerale, perchè questo era per loro.
A Torino c’è il Mueseo Egizio in cui è possibile vedere, tra le altre cose, alcune mummie. In Egitto ciò non avviene perchè, direi giustamente, per loro non sono reperti storici ma esseri umani che meritano rispetto.
Ecco il mio Egitto
A volte mi capita di parlare con persone che non viaggiano perché non ne sentono la necessità, anzi, qualcuno mi chiede che senso ha spendere soldi e tempo per andare a vedere un qualunque luogo del mondo, quando quel luogo lo possiamo vedere gratis, anche meglio, con Piero Angela alla televisione.
Come possono saperlo? Non hanno mai provato.
L’Egitto è stato un viaggio che non scorderò mai nemmeno io! Mi è sempre vivida quella sensazione di magnificenza quando vidi per la prima volta Abu Simbel,
uaoooo che spettacolo
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Fantastico Abu Simbel!
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Come vi “invidio”, io non ho ancora avuto l’occasione di visitare l’Egitto 😉
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E forse per un po’ non sarà ancora un posto sicuro purtroppo
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😦
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mai stato in Egitto ma senza dubbio è un paese carico di glorie e ricordi antichi.
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Verissimo!
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ciao
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Ho fatto anch’io la Crociera sul Nilo, anni fa, ed è stato bellissimo, ma non mi viene in mente un viaggio per il quale non possa dire “Bellissimo”: I soldi meglio spesi, per me
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Anche io credo che i soldi spesi nei viaggi siano sempre ben spesi. Alcuni però mi sono rimasti nel cuore più di altri
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Certo. L’Egitto è uno di quelli
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Io invece non amo particolarmente le trasmissioni sui viaggi, proprio perché penso che non ci sia niente che possa restituire le emozioni sensoriali di un viaggio “vero”. Mettere piede per la prima volta su un suolo sconosciuto (fosse pure a pochi chilometri dalla mia città), sentire una lingua o un accento diverso, gli odori e i profumi, il freddo e il caldo, le paure e la gioia… il mio viaggio della vita è stato a San Francisco, e per niente al mondo avrei voluto perdermi quel momento meraviglioso in cui sono scesa dall’aereo, e poi dal tram che mi portava in centro, e ho visto la notte strepitosamente bella di una città che continua a commuovermi anche nel ricordo. L’ho vista sotto la pioggia e col sole, col vento e nella quiete, all’alba e al tramonto, l’ho percorsa in salita e in discesa, e questo poi alla fine è quello che succede sempre, ad ogni viaggio, e tutti li ho nel cuore. Una trasmissione ti può piacere o non piacere, ma non ti resta nel cuore in quel modo, non te la “sudi”, non la “cammini” con le valige, non ci perdi gli autobus, non ci acchiappi al volo l’ultimo battello del pomeriggio… Beh, queste cose voi le sapete meglio di me, ed è proprio vero, chi non ha provat, non potrà mai saperlo.
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Le tue considerazioni sono le mie. E ciò che provi tu per San Francisco lo provo io per Londra 🥰
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