Una storia dolcissima
Un ultimo sguardo all’acconciatura, peccato che tua madre non voglia lasciarti truccare e allora non resta che pizzicarsi le guance per prendere un po’ di colore. Il tuo sguardo è felice: tra poco incontrerai le tue amiche e andrai sul ballo al palchetto godendoti questo sabato d’estate al paesino sulle colline dove trascorri qualche giorno lontano dalla città. E poi, con loro, potrai finalmente parlare di quel bel ragazzo che ti aspetta a casa, col quale, da qualche mese, condividi i primi batticuori e le farfalle nello stomaco. Ti senti grande, una donna, senti di amare ed essere amata, anche se tutti ti ripetono che hai solo quindici anni.
Finalmente eccoti sulla pista e mentre ti guardi intorno curiosa, gli occhi incontrano lo sguardo di un bel ragazzo, accidenti assomiglia tanto a quel cantante americano… anche il taglio di capelli… come si chiama? Ah siii: Elvis Presley. Ti sorride e si avvicina e tu sei confusa: le farfalle nello stomaco anche qui? Ma tu sei già innamorata! Però quant’è bello, infondo un ballo che sarà mai?
Si è fatto tardi, tu hai sempre ballato con lui e adesso siedi sul sellino della sua Lambretta e lasci che ti riporti a casa… lo sapesse la tua mamma!! Poi scendi, lui ti guarda imbarazzato mentre si dà dello stupido: non è mai capitato che accompagnasse a casa una bella ragazza senza prima fare una fermata strategica in un prato tirando fuori da sotto il sellino la coperta che tiene lì apposta.
Sono passati quasi dieci anni da quella sera: l’altro l’hai lasciato e il bel giovane con la Lambretta è diventato tuo marito. A diciassette anni l’hai sposato e a diciannove eri già mamma. L’amore è messo a dura prova tutti i giorni: i soldi scarseggiano, il negozio che avete rilevato non va così bene e allevare una figlia quando sei tu stessa poco più di una bambina non è facile! Avresti voglia ancora di uscire, andare a ballare o anche solo a mangiare un gelato, ma non ve lo potete permettere, così a volte un po’ di sconforto ti prende.
Chissà cos’hai pensato quel giorno che si è aperta la porta del negozio ed è entrato lui: il tuo primo amore. Ti ha guardato e ti ha detto che non ti ha mai dimenticata e prima di andare via ti ha lasciato un regalo: il disco di Mal, Pensiero d’amore. Non ne hai mai parlato con tuo marito, anche se sapevi che lui, dal retrobottega, aveva visto e sentito tutto.
Ma quante volte hai ascoltato questo disco e quante volte mi hai raccontato questa bella favola? Quando ero piccola mi raccontavi solo la prima parte, poi, quando sono cresciuta, mi hai spiegato perchè quel disco era così importante per te, ma sei riuscita anche a farmi capire che conservare un sogno nel cuore rende sopportabili i momenti difficili senza togliere nulla alla persona che ti vive accanto.
Mi piacerebbe poterti dire che avevi ragione, ma non si può, però ho sognato con te… e chissà se è per questo che il tuo primo nipote si chiama come il tuo primo amore.
Che storia delicata. Alcuni sogni restano in fondo al cuore, hai ragione, poi il cuore trova ragioni per andare avanti più logiche e meno incantate
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Hai assolutamente ragione!
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una storia dolcissima ❤
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Grazie 😊
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😘
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una lungoa storia d’amore che dura da quando hai quindici anni. I primi amori non non si scordano.
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E spesso si idealizzano illudendosi che avrebbero potuto essere meglio! 😊
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chi lo pensa sbaglia. Fatta una scelta non si guarda indietro.
Mia moglie aveva 15 anni e io 19 quando ci siamo conosciuti. Molti anni dopo ho rincontrato quella precedente. Forse lei era pentita ma a me non diceva nulla. Le scelte sono scelte e basta.
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A volte tocca ai figli o ai nipoti o agli amici prendere quella donna e riportarla a ballare perchè a volte la vita ti fa soffrure e ogni tanto servirebbero quattro salti.
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Spesso però non è possibile…
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