Durante lo scorso fine settimana mia madre si è ritrovata nel ruolo di investigatrice.
Si era insospettita nel vedere le finestre dell’appartamento del suo vicino di casa chiuse da un paio di giorni.
Lei, con fare materno, ogni tanto offriva a quest’uomo grande e grosso e gentile, ma sempre solo, una porzione della sua famosa pasta al forno o una fetta della sua ancor più famosa pastiera.
In effetti aveva ragione ad essere sospettosa e a segnalare al figlio quanto aveva notato, l’uomo è stato ritrovato morto nel suo letto.
Il fatto è stato motivo di riflessione nella nostra famiglia. Questo signore è passato, diciamo, a miglior vita, da solo, senza arrecare disturbo, forse senza neanche aver la forza di chiedere aiuto.
Ci ha riportato alla mente quei casi di cui ogni tanto parlano i giornalisti nei telegiornali nazionali. Uomini e donne, spesso anziani, soli, dimenticate dalla famiglia, a cui nessuno telefonava da giorni, di cui neanche i vicini avevano notato l’assenza, le imposte delle finestre chiuse, la luce sempre spenta, la posta non ritirata nella buca delle lettere.
Sono state dimenticate!
Rattrista pensare di passare su questa terra senza lasciare particolari tracce, senza essere notati e ricordati.
La morte è presente ogni giorno della nostra vita, quando ci sfiora, la accantoniamo velocemente in un angolo della nostra mente, come se ne prendessimo atto e poi, visto che la temiamo come ogni cosa alla quale non riusciamo a dare una spiegazione logica, la ignoriamo.
Si nasce e si muore da soli?
C’è un cammino che occorre percorrere in avanti e indietro, con la speranza di essere accolti.
Coloro che si sono risvegliati dal coma, raccontano di un tunnel, di una luce. Chissà che non si percorra in avanti e indietro questo tunnel aspettando che qualcuno ci accolga. Il neonato aspetta l’abbraccio caldo di una madre e di un padre, l’uomo durante il suo ultimo respiro ha ancora bisogno di ricevere lo stesso abbraccio.
Ed è subito sera.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
(Salvatore Quasimodo)
Questo vostro vicino nella sua solitudine aveva incontrato una brava persona come tua madre, che ha notato, che ha allertato. Questo insegna che a volte pure avere dei figli, nipoti etc non tutela dalla solitudine.
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Vero, spesso i figli ed i nipoti presi dai loro impegni, dalla frenesia della vita quotidiana, dimenticano anche di fare una semplice telefonata (perché ci si dimentica che chi è più anziano non se la cava sempre bene con messaggi e whatsapp)
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Che triste.. Fa pensare
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Vero, però la riflessione ci può aiutare a essere diversi, a guardare e a sentire chi è intorno a noi
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Si si verissima😄
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tanta tristezza……. poi con questa giornata uggiosa…. ogni pensiero ti assale!!
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Ora la giornata sarà passata, bisogna mettere da parte anche la tristezza
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Purtroppo è la realtà! Buon pomeriggio.
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Ma ci sono le eccezioni, forse anche noi possiamo essere delle eccezioni
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si spera…
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Siamo tutti (soli) e tutti siamo soli… spesso accade che la tanto osannata – comunità- se ne infischia di chi gli dorme accanto, altre volte, fortunatamente, qualcuno si ricorda – di essere parte del tutto-, di essere parte di un disegno più grande che restringendo il campo basterebbe definire -umanità-
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Non potrei aggiungere altro
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purtroppo è un prezzo che spesso si deve pagare, perché l’essere soli, non pesare sui familiari più stretti ci rende evanescenti come fantasmi. Ci si accorge solo quando passiamo a miglior vita, se la morte può essere considerato un passaggio a un mondo migliore.
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Vero
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un felice sabato pomeriggio
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magnifico post, superbo Quasimodo
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Grazie! 🙂
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Effettivamente, nel momento in cui esaleremo l’ultimo respiro, saremo soli… forse con la nostra coscienza e sicuramente con la nostra anima.
Se non avremo terminato il nostro programma… ritorneremo.
Buon pomeriggio.
Quarc
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Chissà, non sono così sicura del ritorno…
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Eppure sembra proprio che possa essere così.
Buona serata.
Quarc
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Bello avere certezze 🙂
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È una quasi certezza che mi viene da quel qualche cosa che si può chiamare deformazione professionale… ciò che è rimasto in me dopo anni di professione medica di tipo alternativo o naturale… che dir si voglia.
Ne scrissi… su un libro.
Scrivimi se vuoi saperne di più.
Buon pomeriggio.
Quarc
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Interessante, mi incuriosisce il tuo libro e sicuramente ne riparleremo, devo solo far passare questo periodo per me, purtroppo, un po’ impegnativo
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Se mi dici che hai trovato interesse per quello che ho scritto, mi fa piacere.
Il giorno che vorrai saperne di più o per qualsivoglia altra ragione puoi scrivermi:
quarchedundepegi@gmail.com
Buona serata.
Quarc
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